Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.
.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte e storte.
.
Non le voglio vedere mi accora il loro aspetto,
la memoria mi accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
.
Non mi voglio voltare, ch'io non scorga
in un brivido,
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.
.
Kostantinos Kavafis
La poesia che hai presentato è molto bella grazie per averla proposta e grazie per gli auguri, saluti cari Elettra.
RispondiEliminaCome vedi ti ho rintracciata, grazie che ti sei messa tra i miei lettori cara Antonietta.
RispondiEliminaCome avrai capito che sono un vecchietto che non vuol capire di invecchiare e continuerò sempre tra i giovani...
Buon fine settimana cara nuova amica.
Tomaso
Caro Tomaso, mi dispiace deluderti, ma questa volta sei caduto male... Anch'io non mi rassegno all'età e navigo per vedere cosa fanno i giovani. Sono contenta di questa nuova amicizia ciao e buona vacanza.
RispondiElimina